19 Novembre 2024

Lo Straniero

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GLOBETROTTER

Quando si parla di sliding doors.

Justin arriva dalla Malaysia in Piemonte per studiare all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e poco dopo la laurea apre un truck con street food malese; il truck si stanzia in corso Castelfidardo sotto gli scavalchi del Politecnico di Torino e lui, ma soprattutto gli spiedini satay/saté (pollo con salsa di arachidi speziata e piccante) diventano leggendari. Questo fino a febbraio 2020 e al COVID che ahimè fa chiudere tutto.

Io vengo a lavorare nella sede centrale del Politecnico proprio a febbraio 2020 e non faccio tempo ad assaggiare gli spiedini saté e conoscere Justin. Lo faccio quattro anni dopo, nel locale, bellissimo, che ha aperto lo scorso 8 agosto tra Cit Turin e San Donato.

Mattoni a vista e scaletta a chiocciola interna, un ambiente storico con mobili antichi e di modernariato e qualche piccolo dettaglio dalla Malaysia. L’approccio con Lo Straniero, questo il nome del locale, inizia nel modo migliore. E continua ancora meglio con il cibo.

La prima volta assaggio il Nasi Campur: è l’offerta per il pranzo a 15€. Letteralmente “riso misto” è l’insieme di diversi assaggi di verdure, carni, pesce, tofu, e fritture varie relativi piattini (bellissimi!) con riso bianco. In Malaysia, ma anche altrove nel Sud-est asiatico tra Thailandia e Indonesia, il cliente si compone il proprio piatto in totale autonomia, scegliendo le pietanze direttamente da una vetrina oppure chiedendo all’addetta al tavolo dei cibi la composizione di un piatto misto con i cibi desiderati.

Pollo, fritto e brasato con le spezie, manzo, maiale, uova strapazzate, tante verdure, tante spezie. Tutto equilibrato: nelle porzioni, nei sapori. Che io accompagno, su consiglio di Justin, a un calice di Kin(g)tanino Fu**ing White Wine di La Ricolla: un vino bianco leggermente macerato da uvaggio di Bianchetta Genovese e Vermentino, di grande beva e sapidità. Perchè bisogna dirlo: da Lo Straniero anche la la carta dei vini è studiata e, nella sua essenzialità, molto interessante tra vini di nicchia e naturali.

La seconda volta ci torno per assaggiare quello che mi mancava dal menu del giorno: i celebri spiedini saté, con pollo marinato e speziato, i loh bak, involtini di yuba (o pelle di tofu) ripieni di maiale e castagne d’acqua e cucur sayur, frittelle di verdure con salsa agrodolce piccante. Confermata la bontà.

Tornerò la sera, quando il menu è ancora più ampio e sofisticato.
Tornerò anche per assaggiare il pesce alla griglia su foglia di banano: quella stessa foglia di banano, molto usata nella cucina malese, che, in forma stilizzata, rappresenta anche il logo de Lo straniero.

Si termina con un te o con un caffè direttamente dalla moka. Perchè Justin, ormai da qualche anno in Italia, ha fatto suoi molti riti italiani, tra cui, quello immancabile anche per lui, del caffè a fine pasto.

Lo Straniero
Via G. M. Bonzanigo, 2
Instagram
345 347 1759
LUN – SAB: pranzo e cena
Chiuso la domenica

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