17 Dicembre 2021

Dù Cesari

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L’ITALIA DELLE REGIONI

Otto anni di attività a Torino per uno dei locali attualmente più gettonati della città e uno dei pochi (l’unico?) che propone l’autentica cucina romana.

Nel pre-pandemia i tempi di attesa per trovare un tavolo nel weekend arrivava fino a 3 mesi: una clientela crescente attratta da piatti di grande qualità che, pur conservando tutta la veracità della cucina romana (amatriciana, cacio e pepe, carbonara, gricia, puntarelle con stracciatella e alici, pecorino fritto, coda alla vaccinara, trippa alla romana) risultano qui eseguiti in modo attento e preciso: pasta al dente, sugo ben mantecato, impiattamenti semplici ma interessanti.
Ad alcuni piatti della tradizione Danilo ha aggiunto un quid stagionale e contemporaneo: ai tonnarelli cacio e pepe è stato aggiunto il baccalà, ai rigatoni alla gricia la zucca hokkaido e alla carbonara con guanciale il tartufo nero, l’ormai celebre Tartufonara. Uno dei piatti imperdibili del momento, vera dichiarazione d’amore di Pelliccia alla città sabauda, sono i tonnarelli cioccolato (Pastificio Bolognese Muzzarelli) cacio e tartufo nero. Che io ho assaggiato ed è stato un vero colpo di fulmine.
Nato in quella Roma eterna e iconica che ben conosciamo, Danilo ha voluto ricrearla in questo piccolo locale di corso Regina: operai di fatica in tuta di lavoro, manager e avvocati in giacca e cravatta, impiegati in pausa pranzo. Tutti, indistintamente attratti da una carbonara o da un tagliere romano con salumi e formaggi laziali, qui possono scoprire oltre alle note di gusto della tradizione romana e laziale anche, e soprattutto, la cultura della città che ‘Er Pelliccia più ama al mondo e che l’ha messo al mondo.’
A disposizione una cantina per lo più laziale molto interessante: tra le etichette più significative in carta La Tognazza (bianco Tapioco da uve Chardonnay e Vermentino e rossi Antani o Come Se Fosse da uve Merlot e Sangiovese), Marcella Giuliani, Martino V e Conti Zecca. Noi abbiamo accompagnato con un Bellone (bianco) e un Cesanese (rosso) di Martino V: il primo morbido e fruttato in ottimo in accompagnamento ai piatti con il baccalà e i gamberi, il secondo, più corposo e avvolgente, perfetto a bilanciare un piatto importante e saporito come la carbonara.

Porzioni quanto mai abbondanti e prezzi, per quella quantità e qualità, corretti: antipasti 4/8€, primi intorno ai 10€, secondi 14/16, dolci 6€.

Se come siete appassionati anche alle storie di vita che stanno dietro a un locale e alle ricette dei piatti che vi vengono preparate, leggete St’Ajo & St’ojo appena uscito e disponibile su Amazon. 
E’ il primo libro dello chef romano, ‘un viaggio personale nella vita di questo cuoco romano che ha trovato a Torino il luogo in cui trasferire i saperi e i sapori che lo legano alla tradizione culinaria della capitale’. Un racconto fatto di ricordi e profumi, come quelli delle ricette dei tanti piatti iconici raccontati nel libro, e di passaggi fondamentali della sua vita raccontati attraverso lo sguardo affettuoso della sorella Simona: dai quartieri romani Prati, Genazzano e Condojanni fino al Bar Nazionale di Rivoli (To) e all’apertura dei Dù Cesari nel 2013.
Dù Cesari

Corso Regina Margherita, 252
011 484430
www.ducesari.it
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Chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo

3 commenti

  • Marco says:

    Buongiorno, mi permetto di dissentire, un locale che ricorda molto il calore dei Romani, non sono per nulla d’accordo con il cibo, ma probabilmente sono stato solo sfortunato.

    • Monsu Barachin says:

      Peccato, io sono tornato ieri dopo molti anni che non tornavo e ho trovato invece il cibo, anche in termini di abbinamenti e fornitori, molto migliorato.

  • Mario says:

    Cucina ottima (ottima interpretazione dei classiconi, soprattutto i primi piatti valgono la visita), porzioni abbondanti, ricarichi altucci sui vini; servizio caloroso senza essere invadente (siamo pur sempre sabaudi, neh).

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