Lo chiamano understatement torinese, più accentuato in quartieri elitari come Borgo Po e Crocetta.
Io dico la verità: non mi sono sentito così accolto in un locale particolarmente bello ed espressivamente suggestivo ma con una gestione un po’ distaccata e altezzosa e giovanissimi camerieri che mi sono sembrati un po’ spersi e, anch’essi, non troppo a loro agio.
Per fortuna quando arriva il cibo l’atmosfera migliora perché i due piatti scelti mi hanno entrambi soddisfatto e, sebbene all’inizio mi avevano applicato il prezzo della cena, a pranzo il prezzo – per essere pesce freschissimo – riesce ad essere economicamente sostenibile (tra gli 8 e i 10 euro).
Piatti non perfetti ma convincenti: le puntarelle in accompagnamento ai calamaretti (tenerissimi) alla piastra erano un po’ grossolane e nel sugo dei gnocchi di patate (non di loro produzione) il pomodoro copriva un po’ il sapore del branzino e dei carciofi.
Porzioni adeguate e ottimi i grissini di loro produzione; il pane no, ma non mi è stata rivelata la fonte, ma la temperatura molto calda e la consistenza mi hanno portato a (mal)pensare della sua origine surgelata.
I dolci sono della casa madre Pasticceria Gerla e quindi le monoporzioni (5€) belle, oltre che buone.
Il nome dice Papo e fa pensare al bellissimo rapporto tra i figli (piccoli) e il proprio papà.
Perché allora non un’atmosfera un po’ più famigliare anche nel locale?
Papo
Via Monferrato, 4b
011 819 0495
http://www.paporistorante.it/
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MART – DOM: pranzo e cena
Chiuso il lunedì.